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I nostri occhi

Due settimane fa mentre ero in montagna, mi sono stesa, un pomeriggio, su una panchina, a guardare le nuvole.
Era il pomeriggio di una giornata un bel po’ “pesa”, forse si erano accumulati tutti in quel giorno i pensieri di lavoro, le storie di alcuni pazienti che “mi sono portata” in ferie con me.
Nel silenzio dei monti (eccetto le risate e le immancabili grida dei nostri figli…), ho guardato i movimenti del cielo e mi sono persa in quelle corse. In quei continui cambiamenti, a volte imprevedibili, a volte matematici.
Ho pensato a come dovremmo essere capaci di essere anche noi: flessibili, malleabili, pronti a cambiare, a trasformarci, ad assecondare i venti, più forti di noi e non controllabili, anziché a volte ostinarci a costruire fondamenta di cemento armato che ci tengono al sicuro sì, ma non ci fanno seguire il naturale percorso dei cambiamenti.
Ho guardato quelle nuvole sovrapporsi, spintonarsi, poi prendere le distanze, creare buchi, creare vuoti. Da cui poi prendevano vita nuove forme, nuovi movimenti.
Mi sono comparsi tanti cuori.
Cuori di nuvole e cuori di cielo sereno in mezzo alle nuvole. Il cuore che riempie, il cuore che si fa spazio in mezzo alla nebbia.
Poi gli occhi vedono quello che vogliono vedere, lo so, quindi evidentemente avevo bisogno di vedere questo…e cioè che alla fine, il motore di tutto, quello che allontana ma sa anche ri-avvicinare, quello che fa perdere ma fa anche ritrovare, quello che distrugge ma sa anche ricomporre…è il cuore.
E’ il sentimento.
E’ l’emozione.
E’ l’imprevedibilità e la capacità di sapersi modellare un pochino, prendere la forma migliore per assecondare il vento, anziché fare barriera per contrastarlo.
Farsi scompigliare un po’ i capelli…e poi guardarsi e vedersi magari più felici, anche se spettinati.
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#visione
#sentimento
#emozione